Molto spesso il ritmo incalzante della nostra quotidianità non ci da l’opportunità di fermarci e di riflettere su come veniamo osservati dagli altri, dal punto di vista non verbale, quindi dalla nostra postura, dalla distanza che mettiamo tra noi e l’altro, da che tono usiamo nelle discussioni, in che posizioni ci mettiamo in una riunione di lavoro, oppure dal fatto che utilizziamo o meno il nostro sorriso.
Sembra infatti, anche da numerose ricerche scientifiche che ci siamo negli anni dimenticati di come si sorride, forse per citare l’autore L. Pirandello “Ognuno di noi possiede una maschera” per entrare in relazione con l’altro, quasi che in questa società non sia ammesso essere rilassati e bendisposti, bensì si viva nella dicotomia ostilità e diffidenza.
Negli ambienti lavorativi la quotidianità non è di sorridere ma di mostrare i denti, che è ben diverso, o assumere sempre e costantemente un atteggiamento deciso e determinato.
Tutto ciò crea uno stato di continua tensione psico-fisica che incrementa in senso di inadeguatezza, di precarietà e soprattutto di insicurezza personale. Per non parlare della ricaduta che questa ha nell’autostima alla minima cosa che non va per il verso giusto.
Pensiamo inoltre a come le persone con un certo stile di vita e di comportamento ci mettano di per sé uno stato di tranquillità e serenità; se analizziamo il modo di essere possiamo notare che sono cordiali, esprimere la loro disponibilità, già dall’espressione del viso, comunicano simpatia e apertura. In poche parole, dovremmo imparare da questi che ancora sanno sorridere.
Siamo affascinati da chi sa ancora sorridere e sperimentarlo noi stessi.
Come? Per esempio si potrebbe cominciare, come trascrive Luigi Mastronardi, con il “salutare con il sorriso, rispondere sempre e comunque con il sorriso, affrontare le questioni, anche quelle conflittuali, con il sorriso; fare domande, ringraziare, chiedere, ascoltare, con il sorriso; iniziare una discussione, e tentare di arginarla, con il sorriso; andare tra la gente, con un sorriso e magari imparare a lavorare, con il sorriso”.
A livello individuale è possibile praticare tecniche di rilassamento professionali, pensare, meditare e riflettere con il sorriso. Alla mattina quando vi alzate, vi lavate e vi truccate davanti allo specchio non dimenticate anche di sorridervi.
In conclusione il sorriso non è solo una risposta ad uno stimolo esterno ma può essere un atteggiamento costante di comportamento, di apertura verso gli altri e di disponibilità.
Ricordatevi che per arrivare ad un vero e radicale cambiamento nella vostra vita, si deve partire un’azione semplice come il sorriso.
Post scritto dalla Dr.ssa Tatiana Spolador – Psicologa
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