La malattia comunemente conosciuta con il nome di Piorrea è la Malattia Parodontale, Parodontite o Parodontopatia.
La presenza di questa malattia gengivale altera in modo evidente l’estetica del sorriso che viene seriamente compromessa; infatti un aspetto tipico della malattia è l’esposizione di parte delle radici dei denti che conferisce l’aspetto di denti lunghi e vissuti. È spesso presente alitosi, inoltre le gengive hanno un colore rosso intenso o rosso bluastro e sono spesso gonfie.
Cos’è la Malattia Parodontale?
La Malattia Parodontale è un’infezione batterica che attacca i tessuti di sostegno del dente distruggendo le fibre che collegano le gengive alla radice del dente ed il tessuto osseo di sostegno. Essendo spesso indolore, può accadere che ci si accorga della malattia solo quando gengive e tessuto osseo sono seriamente compromessi. Se non trattata precocemente la malattia può portare alla perdita dei denti.
Come si forma la Malattia Parodontale?
La presenza costante di placca attorno alle gengive crea un’infiammazione del sigillo gengivale che rappresenta una vera e propria barriera alla penetrazione batterica tra corona dentale e tessuti di sostegno. La penetrazione di batteri e la colonizzazione attorno al dente crea un’infiammazione (gengivite) che, se non curata in tempo, distrugge le fibre di sostegno creando la tasca parodontale dove i batteri possono svilupparsi indisturbati in un ambiente idoneo. Più batteri sono presenti all’interno della tasca e più il tessuto osseo si riassorbe aumentando di conseguenza la profondità. In pochi anni si può arrivare ad una situazione irreversibile e difficilmente controllabile.
Sintomi Piorrea
I principali sintomi della Piorrea sono: sanguinamento delle gengive sia durante lo spazzolamento sia spontaneamente, recessioni gengivali (gengive che si abbassano) , cambiamento del colore delle gengive, sensibilità ai denti, mobilità dentale, migrazione dentale (spostamento dei denti) e alitosi.
Come si previene e come si cura la Piorrea?
Visite periodiche, svolte da un professionista di fiducia, screening parodontale, sondaggio parodontale e status radiografico permettono di fare una diagnosi precoce e di mettere in atto adeguate misure di prevenzione e di trattamento. Oggi si è in grado in Italia e in alcuni paesi europei di eseguire dei prelievi nella cavità orale per poter individuare i batteri coinvolti in modo da affinare le terapie più idonee. PSR (Periodontal SAcreening and Recording), oltre ai test genetici, concorrono a determinare l’individuazione del rischio individuale parodontale. Il metodo consente di poter individuare precocemente le persone che possono contrarre, con maggior facilità, la malattia parodontale.
Il trattamento primario per la cura della Piorrea è la “terapia causale” che comprende una serie di trattamenti che il medico mette in atto al fine di eliminare la carica batterica. La terapia meccanica non chirurgica costituisce il trattamento di base della malattia parodontale e consiste nella strumentazione meccanica, sopra e sottogengivale, delle superfici radicolari, allo scopo di renderle biologicamente compatibili con i tessuti parodontali mediante l’eliminazione dei depositi duri e molli.
I trattamenti per curare la malattia parodontale vanno dalla semplice levigatura radicolare “root planing” ai più complessi interventi di chirurgia parodontale (lembo parodontale) e di ricostruzione dell’osso perduto. La malattia parodontale è una malattia recidivante che quindi, anche se curata, tende spesso a ripresentarsi. È per questo che è indispensabile un corretto mantenimento dei trattamenti effettuati ed una corretta e scrupolosa prevenzione come indicato dal professionista.
L’eliminazione della malattia è possibile solo con la stretta osservanza delle prescrizioni del parodontologo (odontoiatra competente in parodontologia) e dell’igienista. Le indicazioni sull’igiene domiciliare, sulle abitudini alimentari, sugli stili di vita (come per esempio l’eliminazione del fumo) sono premesse indispensabili per un controllo e per la cura della Piorrea. La guarigione completa, anche in fasi avanzate, è possibile attraverso il rispetto di un algoritmo decisionale precostituito ed espresso in linee guida internazionali scientifiche (EBM : SIdP) .
Altri trattamenti parodontali sono indicati per situazioni di particolare severità :
- Lembi di accesso: trattamenti chirurgici rivolti ad esporre le zone del dente coinvolte dalla colonizzazione batterica al fine di eliminare i batteri e le tasche parodontali
- Chirurgia ossea rigenerativa: orientata a ripristinare il tessuto osseo perso nei difetti ossei. La tecnica si avvale di innesti o riempimenti con biomateriali finalizzati.
- Terapia mininvasiva non chirurgica LASER: permette, in casi selezionati e senza chirurgia, di promuovere una riduzione della profondità delle tasche e di attacco gengivale
- Terapia antibiotica: con l’eccezione delle infezioni acute non ha un risultato efficace soprattutto se non viene effettuata una terapia meccanica, igiene e levigatura ottimale preventiva poiché il biofilm protegge efficacemente i batteri patogeni dagli agenti antimicrobici
Cos’è il trattamento mininvasivo laser della malattia parodontale?
Con l’avvento delle nuove tecnologie è possibile oggi avvalersi di un nuovo presidio terapeutico: il laser. Questa tecnologia è utile a contribuire ed eliminare le tasche parodontali e ad accelerare la guarigione dopo il trattamento tradizionale. Questa nuova tecnologia è applicabile in molti casi di parodontite ma non può completamente sostituire le tecniche tradizionali di trattamento parodontale. L ‘ausilio del laser è utile, in mani esperte, ad esporre meglio le zone del dente da trattare con la levigatura radicolare, limitando il sanguinamento, aumentando la visibilità, diminuendo la carica batterica e migliorando la guarigione.
In accordo con la posizione della CAP (Canadian Academy of Periodontology) in materia di trattamento laser e a quello della American Academy of Periodontology, il laser viene usato per eseguire trattamenti mininvasivi parodontali in casi selezionati. La tecnica applicata, al di là del tipo di laser utilizzato, mira ad aumentare l’accessibilità alle zone più profonde delle tasche parodontali e a diminuire la carica batterica in modo che la levigatura della radice, svolta in precedenza, possa essere più efficace.
Nel caso di perimplantite, malattia parodontale che causa una perdita ossea attorno ad impianti osteointegrati endo ossei, l’utilizzo del laser è uno dei presidi più efficaci assieme all’uso di apparecchi che spruzzano glicina a pressione.
E se la malattia parodontale non si cura?
Se la malattia parodontale non viene curata progredisce fino alla perdita dei denti ed inoltre aumenta il rischio di malattie cardiache. Il collegamento è stato dimostrato in numerosi studi: la presenza di patologie orali croniche come la malattia parodontale può inoltre ridurre le normali capacità cognitive e di memoria secondo un rapporto del Journal of Neurology, Neurosurgery & Psychiatry. Studi riportano inoltre l’aumento del rischio di artrite reumatoide e di cancro orale nonché di squilibri glicemici nei diabetici. È stato inoltre dimostrato come la presenza di malattia parodontale aumenti il rischio di parto prematuro.
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